“Mi sono bucata per quattro anni. Non mi infilavo una siringa nel braccio perché la mia droga non era una sostanza, era una relazione”. Così la giornalista e scrittrice Selvaggia Lucarelli racconta in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ quando ha deciso di raccontare nella prima puntata del podcast ‘Proprio a me’, dedicato alle dipendenze affettive.

“Il mio rimpianto più grande è di avere perso con mio figlio almeno tre anni, perché forse l’ultimo è stato un po’ più di guarigione. Mi sono persa tre anni di maternità felice. Non che non abbia dato priorità a mio figlio: non ho mai pensato di lasciarlo al padre e di non prendermene cura. Ma non ho dato priorità alla sua felicità. Quando sei vittima di una dipendenza la priorità è avere la dose”