La serie Sky M. Il figlio del secolo: il dibattito attorno alla figura di Mussolini
La serie di Sky M. Il figlio del secolo, ispirata ai libri di Antonio Scurati, sta attirando l’attenzione del pubblico e dei media. Dopo il successo della campagna promozionale e la reazione positiva dei telespettatori per i primi due episodi, la serie con protagonista Luca Marinelli è diventata un argomento di discussione quotidiana.
Rivalità tra Mussolini e D’Annunzio
Nel primo episodio, emergono temi come l’ossessione e la rivalità che Mussolini nutriva verso Gabriele D’Annunzio, interpretato da Paolo Pierobon. Questo conflitto viene rappresentato in modo grottesco, evidenziando l’ammirazione e al contempo l’invidia che Mussolini provava nei confronti del poeta.
Un’analisi critica
Numerose testate stanno esaminando la serie e le sue rappresentazioni storiche. Giordano Bruno Guerri sul Fatto Quotidiano ha messo in luce alcune imprecisioni storiche, commentando la rappresentazione di Mussolini e le sue ossessioni. Allo stesso modo, Pierluigi Battista su Libero ha discusso del complesso d’inferiorità di Mussolini nei confronti di D’Annunzio, suggerendo che il poeta avrebbe potuto ambire a diventare lui stesso il Duce.
Un messaggio attuale
La serie non si limita a raccontare eventi storici, ma intende anche stabilire un parallelismo con il presente. Elementi come i modi di dire ripresi da D’Annunzio, come Eia Eia Alalà, sono utilizzati per sottolineare l’influenza culturale e storica che questi personaggi continuano ad avere.